29/4/2024
Cybersicurezza

Il nuovo paradigma del lavoro remoto: garantire la sicurezza dei dati aziendali in un'epoca di crescente flessibilità lavorativa

Il lavoro, oggi più che mai, è sempre più ibrido: a partire dal periodo pandemico, il mercato del lavoro si è trasformato notevolmente, tanto che circa il 70% dei lavoratori dipendenti alivello globale mostra interesse per una forma organizzativa più flessibile del proprio impiego.

Tuttavia, questo passaggio al lavoro da remoto comporta una serie di sfide, in particolare nel campo della sicurezza informatica.

Esploriamo alcuni dei problemi che lo smart working porta con sé e cosa fare per renderlo il più sicuro possibile.

Indice:

I rischi del lavoro da remoto

Attacchi informatici comuni per i lavoratori da remoto

Quali misure di sicurezza adottare per proteggere i lavoratori da remoto

Utilizzare un software RMM

Conclusioni

I rischi del lavoro da remoto

Le esigenze dei lavoratori, dunque, cambiano, insieme a quelle dei comparti informatici delle aziende, che devono trovare risposte e soluzioni valide per uno scenario profondamente mutato. Le aree in cui si insinua il rischio informatico includono senza dubbio i dispositivi personali: una buona percentuale di aziende consente ai propri dipendenti l’utilizzo di dispositivi personali per svolgere attività lavorative. Il problema sorge nel momento in cui il dispositivo non abbia alcuna supervisione o controllo, rischiando di provocare fughe di dati o ingresso di malware nella rete aziendale.

Anche le reti domestiche possono costituire un rischio per la sicurezza in quanto, se non protetta, può diventare una via d’accesso per i criminali informatici e portare all’esposizione di dati sensibili,e questo può valere anche per le stampanti Wi-Fi che potrebbero costituire un mezzo d’accesso alla rete per i cybercriminali.  

Le password, poi, possono costituire il rischio più grande del lavoro da remoto. I lavoratori tendono a trascurare la sicurezza delle password e a utilizzare password deboli, che possono essere facilmente decifrate dai cybercriminali, fornendo loro l’accesso non autorizzato agli account online di un lavoratore da remoto e ai dati sensibili di un’organizzazione. Cosa rende una password debole? Un numero di caratteri inferiore a 16, informazioni personali, nessuna lettera maiuscola, numero o carattere speciale e l’essere riutilizzate su più account. I comportamenti non conformi, in generale, costituiscono un rischio elevatissimo per la sicurezza, come lasciare il computer aperto quando incustodito, l’apertura di email sospette, software non aggiornati e dunque vulnerabili, e l’utilizzo di spazi condivisi per il lavoro che possono compromettere la sicurezza di un dispositivo.

Attacchi informatici comuni per i lavoratori da remoto

I cybercriminali utilizzano una varietà di attacchi informatici per colpire i lavoratori da remoto e sfruttare le loro vulnerabilità nella sicurezza, come malware, phishing, attacchi alle password oattacchi man-in-the-middle.

Secondo un report di HP Wolf Security il numero di attacchi phishing è aumentato in maniera significativa ed è emerso che il 40% degli intervistati fra i 18 e i 24 anni ha ammesso di aver cliccato su email pericolose. Addirittura emerge dallo studio che addirittura il 70% di chi clicca su link pericolosi, anche senza volerlo, non si è nemmeno curato di informare il proprio reparto di sicurezza informatica. Dunque, l’errore umano è spessola causa dei possibili attacchi ed è importante, per le aziende, formare i propri dipendenti affiché situazioni del genere non si verifichino spesso.

Quali misure disicurezza adottare per proteggere i lavoratori da remoto

Abbiamo visto quali sono i possibili attacchi informatici e quali sono le eventuali cause. Vediamo, adesso, come un’azienda può migliorare la sicurezza della propria forza lavoro nei casi in cui i dipendenti lavorino da casa, in modalità ibrida ma soprattutto in full remote.

Innanzitutto scegliere e gestire in modo corretto le password è fondamentale per ogni utente del web, per mettere al sicuro i dati e le informazioni sensibili, così come utilizzare servizi in cloud ed effettuare backup periodici. Anche l’utilizzo di una VPN, possibilmente fornita dall’azienda stessa, potrebbe essere d’aiuto per tutelarne la vulnerabilità: utilizzare una Virtual Private Newtork constente di proteggere la comunicazione fra il dispositivo remoto e la rete aziendale.

Infine, monitorare l’attività degli utenti per rilevare eventuali comportamenti sospetti o violazioni della sicurezza può aiutare anche a valutare l’efficacia delle misure di sicurezza implementate.

Utilizzare un software RMM

Per monitorare l’attività dei lavoratori da remoto, un’azienda può ricorrere all’utilizzo di un software RMM, Remote Mentoringand Management, programmati per consentire agli amministratori di sistema di monitorare e gestire in remoto i dispositivi informatici all’interno di un’organizzazione.

Questo tipo di software viene usato principalmente per monitorare l’attività da remoto in tempo reale, per controllare il funzionamento dettagliato della manutenzione, risolvere i problemi da remoto e per automizzare la gestione IT di routine.

Le aziende, tramite l’utilizzo di software RMM come NinjaOne o Datto, ad esempio, possono ridurre i costi operativi, migliorare l’efficienza operativa e soprattutto garantire la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi informatici anche per i dispositivi dei lavoratori da remoto.

Conclusioni

In un'epoca in cui il lavoro remoto sta diventando sempre più diffuso, è fondamentale affrontare nel modo giusto le sfide della sicurezza informatica per garantire la protezione dei dati aziendali. Il passaggio a forme organizzative più flessibili offre numerosi vantaggi sia per i dipendenti che per le aziende, ma comporta anche rischi significativi legati alla sicurezza.

I lavoratori remoti possono essere esposti a una serie di minacce, che vanno dal rischio di fughe di dati sui dispositivi personali non controllati alla vulnerabilità delle reti domestiche non protette. Le password deboli, comportamenti non conformi e attacchi informatici come phishing e malware rappresentano ulteriori minacce alla sicurezza.

Per mitigare questi rischi, le aziende devono adottare misure disicurezza adeguate, tra cui la gestione sicura delle password, l'uso di servizi cloud con backup regolari e l'implementazione di una VPN per proteggere la comunicazione tra i dispositivi remoti e la rete aziendale.

Inoltre, monitorare l'attività degli utenti e adottare un software di Remote Monitoring and Management (RMM) può contribuire notevolmente a rilevare comportamenti sospetti, risolvere problemi evalutare l'efficacia delle misure di sicurezza implementate.

In definitiva, investire nella sicurezza dei dati aziendali nellavoro remoto è essenziale per proteggere l'azienda da potenziali minacce informatiche e garantire la continuità operativa in un ambiente di lavoro sempre più ibrido e flessibile.

Contattaci per scoprire come possiamo aiutare la tua azienda a proteggere i dati e le infrastrutture nei casi di lavoro da remoto.